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Fisco e Tasse

2023-10-17

Acconto IRPEF novembre PIVA: slitta al 16 gennaio 2024

Ieri 16 ottobre il Governo, nel CdM n 54, ha approvato, tra le altre misure, un DL con Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Tra le norme viene confermato per il 2023 lo slittamento del secondo acconto IRPEF per le PIVA.

Ricordiamo che la misura era stata anticipata nei giorni scorsi dalle dichiarazioni dell'Onorevole Gusmeroli che aveva affermato: "la rateizzazione dell'acconto di novembre verrà già applicata da questo novembre 2023 per una platea abbastanza ampia di contribuenti".

Nel dettaglio, il Presidente della Commissione attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli intervenendo al VII Congresso dell'Istituto nazionale tributaristi aveva aggiunto che "...stiamo individuando un tetto di fatturato, probabilmente vicino ai 500mila euro per rientrare nell'abolizione dell'acconto di novembre rateizzato e pagato da gennaio a giugno 2024. Tutto il resto della platea entra a novembre 2024".

Leggi anche Legge di bilancio 2024: la manovra approvata il 16 ottobre

Acconto IRPEF novembre PIVA: pagamenti al 16 gennaio 2024

Nel dettaglio, in merito al rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette, si prevede:

  • solo per il 2023 per le persone fisiche titolari di partita IVA 
  • che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, 
  • il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, con esclusione dei contributi previdenziali, entro il 16 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, senza interessi. 

Attenzione al fatto che, il versamento può essere dilazionato fino a 5 rate mensili, da gennaio a maggio, con scadenza il giorno 16 di ciascun mese, con applicazione, in tal caso, degli interessi, a partire dalla seconda rata.

Su altre novità della manovra fiscale 2024 varata dal Governo leggi anche:

Secondo acconto/o unica rata IRPEF: le regole attuali

Ricordiamo che i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi devono versare le imposte, utilizzando il Modello F24, entro determinati termini, che variano a seconda della tipologia di contribuente:

  • persona fisica, 
  • società di persone,
  • società di capitali o ente equiparato

In generale, i versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) avvengono in 2 fasi:

  • il saldo relativo all’anno oggetto della dichiarazione
  • e l’acconto per l’anno successivo, che va pagato in una o in due rate, a seconda dell’importo.

Leggi anche: Dichiarazione redditi persone fisiche 2023: rateazione delle imposte e date da ricordare             

I versamenti delle persone fisiche

Salvo proroghe, il saldo che risulta dal modello Redditi PF e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%.

La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre.

L’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata in quell’anno (riferita, quindi, all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro.

L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:

  • unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro
  • due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda, il restante 60%, entro il 30 novembre.

Il saldo e la prima rata di acconto possono essere versati in rate mensili (l’acconto di novembre deve essere pagato in unica soluzione)

In ogni caso, il versamento rateale deve essere completato entro il mese di novembre.

Secondo le anticipazioni, quanto previsto dalla delega fiscale, dovrebbe introdurre, già dal prossimo novembre la possibilità di pagare a rate l'acconto di novembre 2023 per una platea di PIVA che rispettino un requisiti reddituale.

Secondo acconto a rate: cosa prevede la Legge Delega di Riforma Fiscale

Ricordiamo che con emendamento approvato in Commissione Finanza della Camera si vuole prevedere la possibilità di spalmare su più mensilità il pagamento del secondo acconto IRPEF dovuto dai titolari di partita IVA.

Tale opzione, da tempo obiettivo di una riforma fiscale, volta a garantire una distribuzione del carico delle imposte nel corso di più mesi dell’anno, trova spazio nella legge delega.

Il testo dell'emendamento volto alla rateizzazione del secondo acconto IRPEF non dovrebbe modificare però le modalità di determinazione e di calcolo (storico e previsionale).

La Commissione Finanze della Camera ha approvato vari emendamenti nella seduta conclusiva del 29 giugno scorso.

Tra le novità, di rilievo, quella riguardante la possibile rateizzazione del secondo acconto IRPEF.

Il pagamento rateale anche per il secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto nel mese di novembre, da tempo ipotizzato, è orientato a garantire una distribuzione del carico fiscale nel corso dell’anno.

La nuova previsione per gli acconti, approvata in data 16 ottobre 2023 anticipa la misura prevista dalla delega fiscale per la platea su indicata all'acconto di novembre 2023 con possibilelità di rateizzare fino a giugno 2024.

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