Il Sole 24 Ore
2023-12-12
Calendario fiscale 2024: le date del concordato preventivo biennale
Prima della fine dell'anno, il Parlamento dovrà approvare la Legge di bilancio 2024 con tutte le novtà fiscali dell'anno nuovo.
Inoltre, sono molto attese le novità derivanti dal Decreto legislativo sull'accertamento, approvato dal Governo in via preliminare, con l'annunciato Concordato preventivo biennale per professionisti e forfettari, per i quali la novità rappresenta una vera rivoluzione.
Le scadenze 2024 del concordato dovranno anche fare i conti con l'anticipazione, dal 30 novembre al 30 settembre, della dichiarazione fiscale 2024 prevista dal decreto sulle semplificazioni fiscali, anch'esso licenziato dal Governo in via preliminare e quindi passibile di modifiche. Leggi anche Dichiarazione fiscali 2024: tutte al 30 settembre con implicazioni sui Bilanci.
Sinteticamente, la prcedura di concordato, secondo la bozza del Dlgs, si articola in tre fasi:
- comunicazione alle Entrate dei dati occorrenti per elaborare la proposta relativi al 2023, da effettuarsi con modalità telematiche;
- ricevimento e analisi della proposta concordataria;
- eventuale adesione.
Vediamo maggiori dettagli.
Concordato preventivo biennale. cosa prevede il Dlgs Accertamento
Il concordato preventivo biennale si basa su uno scambio tra Fisco e contribuente e, se il contribuente accetta i redditi e il valore della produzione netto calcolati dall’amministrazione finanziaria, in cambio, riceverà un trattamento premiale.
Al concordato preventivo biennale (CPB) possono accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato.
Per l’applicazione del CPB, l’Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, o dall’esercizio di arti e professioni, rilevante ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Il decreto disciplina anche le procedure informatiche a supporto del concordato preventivo e stabilisce che il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi, termine appunto che dal 2024 subirà una anticipazione di due mesi, dal 30 novembre al 30 settembre.
Secondo lo schema attuale del decreto, potranno accedere al concordato preventivo biennale i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) che, con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta, sono in possesso di determinati requisiti (quali l’aver ottenuto un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 sulla base dei dati dichiarati; non avere debiti tributari ovvero, aver estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro).
Si individuano per tali contribuenti le ipotesi che non consentono l’accesso al concordato (come la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei 3 periodi d’imposta precedenti; la condanna per uno dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, falso in bilancio riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, commessi negli ultimi 3 periodi d’imposta antecedenti).
Nei periodi d’imposta oggetto di concordato, i contribuenti sono comunque tenuti agli ordinari obblighi contabili e dichiarativi e alla comunicazione dei dati mediante la presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Decorso il biennio oggetto di concordato, permanendo i requisiti, l’Agenzia delle entrate formula una nuova proposta di concordato biennale relativa al biennio successivo, a cui il contribuente può aderire.
L’adesione non produce effetti ai fini dell’IVA, la cui applicazione avviene secondo le regole ordinarie.
Potranno aderire al CPB anche gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che aderiscono al regime forfettario. Anche per tali contribuenti, si prevede che l’accettazione della proposta dell’Agenzia delle entrate per la definizione biennale del reddito costituisca l’obbligo di dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi dei periodi d’imposta interessati, nei quali contribuenti saranno inoltre tenuti agli obblighi previsti per i soggetti che aderiscono al regime forfettario. Inoltre, si disciplinano le modalità di individuazione del reddito ai fini del concordato e si disciplina l’ipotesi di rinnovo, cessazione e decadenza dal concordato (come per il concordato per gli ISA).
Per i periodi d’imposta oggetto del concordato, gli accertamenti non potranno essere effettuati salvo che in esito all’attività istruttoria dell’Amministrazione finanziaria ricorrano le cause di decadenza dal concordato.
Inoltre, i soggetti che adottato il regime concordatario potranno godere di termini maggiori per effettuare i versamenti relativi all’acconto e al saldo in scadenza al 30 giugno.
Ti consigliamo di leggere anche: Concordato preventivo biennale anche per i forfettari: partenza nel 2024.
Concordato preventivo biennale: il calendario fiscale 2024
In merito al calendario attualemente previsto dal Dlgs Accertamento ancora in fase di verifica da parte della Commisisone competente e quindi passibile di modifiche, comporterà non pochi problemi a tutti i contribuenti interessati e ai professionisti incaricati di spiegare gli effetti della proposta e di assisterli nella relativa decisione.
Vediamo uno schema che riepiloga le date della misura, date che come specificato dallo stesso Governo potranno subire modifiche.
Calendario 2024 Concordato prevetivo biennale
30.04.2024 (15 marzo dal 2025) |
disponibili i programmi informativi ADE per le proposte di concordato |
21.07.2024 |
termine per invio dati da parte del contribuente per il concordato |
26.07.2024 |
comunicazione al commercialista della proposta di concordato |
31.07.2024 |
versamento saldo IRFEF 2023 e acconto 2024 per soggetti ISA |
Fonte tabella Sole24ore
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