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Fisco e Tasse

2023-08-10

Mutui abitazione principale: regole per la detraibilità degli interessi

Come è noto nella dichiarazione dei redditi è possibile avere una detrazione per le spese sostenute per gli interessi passivi sui mutui accesi dal contribuente.

Le regole variano al variare del tipo di mutuo. 

Vediamo cosa è possibile detrarre dall'imposta lorda nei mutui per l'acquisto della abitazione principale.

Detrazione interessi mutui passivi: regole genarali 2023

Nella dichiarazione dei redditi 2023 si ha diritto ad una detrazione del 19% dall'imposta lorda per:

  • gli interessi passivi, 
  • gli oneri accessori 
  • e le quote di rivalutazione 

corrisposti in dipendenza di mutui.

La detrazione spetta con differenti limiti e condizioni a seconda della finalità del mutuo contratto dal contribuente. 

Si tratta, in particolare, dei: 

  • mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale (rigo E7);
  • mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 8); 
  • mutui (anche non ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici compresa l’abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 9);
  • mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale (righi da E8 a E10 codice 10); 
  • prestiti e mutui agrari di ogni specie (righi da E8 a E10 codice 11).

Nel dettaglio vediamo le condizioni di detraibilità per gli interessi su mutui ipotecaria contratti per l'acquisto della abitazione principale.

Detrazione interessi mutui ipotecari abitazione principale

Per i mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale la detrazione spetta con riferimento agli interessi passivi e oneri accessori pagati nel corso del 2022, a prescindere dalla scadenza della rata (criterio di cassa).

Tra gli oneri accessori detraibili, a titolo di esempio, vi sono:

  • la commissione spettante agli istituti di credito per la loro attività di intermediazione;
  • le spese notarili che comprendono sia l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo sia le spese sostenute dal notaio per conto del cliente quali, ad esempio, l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.

Sono invece escluse dalla detrazione le spese: 

  • di assicurazione dell’immobile in quanto non hanno il carattere di necessarietà rispetto al contratto di mutuo,
  • inerenti l’onorario del notaio per la stipula del contratto di compravendita; 
  • per imposte di registro, l’IVA e le imposte ipotecarie e catastali, connesse al trasferimento dell’immobile;
  • per l’incasso delle rate di mutuo.

Detrazione interessi mutui abitazione principale: la cointestazione e pagamenti

In linea generale, in caso di mutuo intestato a più soggetti, ogni cointestatario può fruire della detrazione unicamente per la propria quota di interessi nei limiti previsti da ogni tipologia e quindi non è possibile portare in detrazione la quota degli interessi sostenuti per conto di familiari fiscalmente a carico. 

Unica eccezione a tale regola riguarda i mutui stipulati per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale. 

Nel caso in cui il mutuo sia cointestato tra i due coniugi, di cui uno fiscalmente a carico dell’altro, il coniuge che ha sostenuto interamente la spesa può fruire della detrazione per entrambe le quote. 

La condizione di coniuge fiscalmente a carico deve sussistere nell’anno d’imposta in cui si fruisce della detrazione. 

È necessario verificare sempre gli intestatari direttamente dal contratto di mutuo in quanto, a volte, nelle ricevute rilasciate dagli istituti di credito, non sono sempre riportati tutti gli intestatari. 

Inoltre, ai fini della detrazione, dall’anno d’imposta 2020, spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”.

Le ricevute quietanzate rilasciate dal soggetto che ha erogato il mutuo (banche o poste) relative alle rate di mutuo pagate e la certificazione annuale concernente gli interessi passivi pagati sono ritenute idonee a soddisfare i requisiti di tracciabilità.

Detrazione interessi mutui ipotecari: dove indicarla nel 730/2023

Le spese per interessi passivi sui mutui per l'acquisto della abitazione principale vanno indicti nel quadro E al rigo E7.

Come specificato dalla istruzioni al modello nel rigo E7 occorre indicare:

  • gli interessi passivi, 
  • gli oneri accessori 
  • e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione per mutui ipotecari contratti per l’acquisto di immobili adibiti ad abitazione
    principale. 

Nel dettaglio:

  • nella colonna 1 occorre indicare gli importi corrisposti nel 2022 e dovuti per contratti di mutuo stipulati entro il 31/12/2021,
  • nella colonna 2 indicare gli importi pagati nel 2022 e dovuti per contratti di mutuo stipulati a partire dal 1° gennaio 2022 e l’importo degli interessi relativi ai mutui per cui dal 1° gennaio 2022 è intervenuto un accollo/subentro/rinegoziazione. In questi casi per data di stipula del mutuo è da intendersi la data di stipula del contratto di accollo/subentro/rinegoziazione/ del mutuo. L’importo indicato in colonna 2 deve comprendere gli interessi passivi sui mutui ipotecari indicati nella sezione “Oneri detraibili” (punti da 341 a 352) della Certificazione Unica con il codice onere “48”.

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