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Gazzetta Ufficiale

2023-08-17

Nuovo decreto flussi: ok ad altri 40 mila ingressi stagionali

Il Consiglio dei Ministri   aveva approvato giovedì 6 luglio 2023,   ha approvato due  DPCM,  in esame preliminare per  l' incremento le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro per un totale di oltre 450 mila nuovi ingressi  da qui al 2025, con  estensione delle  categorie professionali e i settori produttivi coinvolti. 

Il 14 agosto è stato pubblicato , dopo il parere positivo della conferenza Stato regioni e la firma del 19 luglio 2023, il primo decreto che integra le quote previste dal precedente decreto flussi 2022 (circa 82mila(  con nuovi 40 mila ingressi. QUI IL TESTO

 Di seguito maggiori dettagli e la bozza del DPCM di programmazione triennale.

Decreto flussi integrativo  2023 

Come detto il Consiglio dei Ministri ha approvato un  decreto flussi integrativo al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate.

Nel decreto integrativo si prevede una quota aggiuntiva pari a 40.000 unità, interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori 

  • agricoltura e 
  • settore  turistico-alberghiero,

 a valere sulle domande già presentate nel click-day di marzo 2023. Si presume saranno quindi ripescate domande già presentate e respinte o ancora in stand by.

Decreto flussi programmazione 2023-2025: tecnici, badanti  e agricoltura

Con un unico atto con valore triennale (Qui il testo provvisorio) vengono definiti 

  • i criteri dei flussi
  • la programmazione delle quote massime d’ingresso dei lavoratori stranieri per ciascun anno del triennio 2023-2025,.

In questo modo si pone fine fine all’uso dei provvedimenti transitori.

Inoltre,  viste le ultime ’analisi dei fabbisogni delle realtà produttive del Paese emersi nel confronto con le associazioni datoriali e sindacali, si introduce la logica incrementale delle quote  per ridurre progressivamente il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro, in modo coerente con la capacità di accoglienza e d’inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali.

Per il triennio 2023 – 2025 il Governo prevede complessivamente 452.000 ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833.000 unità, come riportato nella tabella che segue.

PROVVEDIMENTO

INGRESSI PROGRAMMATI

FABBISOGNO RILEVATO

Decreto
 2023-2025

2023 – 136.000
 2024 – 151.000
 2025 – 165.000

2023 – 274.800
 2024 – 277.600
 2025 – 280.600


Tra le nuove professionalità che potranno essere richieste, insieme a elettricisti e idraulici, una quota specifica viene riattivata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria quindi operatori sociosanitari

  1. colf 
  2. badanti

 Inoltre, si è rilevato un particolare fabbisogno di lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca, che vengono aggiunti.

Si confermano per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale i settori 

  • dell'autotrasporto merci per conto terzi,
  •  dell'edilizia,
  • settore  turistico-alberghiero, 
  • della meccanica, 
  • delle telecomunicazioni, 
  • dell'alimentare, 
  • della cantieristica navale; 

Invece per il lavoro subordinato  stagionale sono previsti ingressi per  i settori 

  1. agricolo e 
  2. turistico-alberghiero.

In questo ambito sono riservate specifiche quote per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale. Tali organizzazioni assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino alla effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni obbligatorie.

La bozza del decreto approvato dal CDM è stata inviata alla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Provincie autonome per l'approvazione. 


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